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Da “Tom Jones” a “If”,l’Inghilterra dei “giovani arrabbiati”
Forse è un po’ meno nota di quella francese, ma anche l’Inghilterra negli anni 60 ha avuto la sua nouvelle vague, e proprio come gli amici oltremanica, i giovani registi inglesi si ritrovano attorno ad una rivista di critica culturale e decidono che è ora di cambiare il modo di fare cinema. Il paese attraversa un periodo di immobilismo e di conformismo, si guarda ancora ai fasti imperiali quando l’impero non c’è più e in compenso le strade delle città inglesi, colpite da una crisi economica rilevante, sono percorse da una generazione di giovani sempre più in conflitto con il vecchio mondo e sempre più arrabbiati con la famiglia, la società ancora vittoriana e il lavoro che manca. Allora anche il cinema scende in campo e un gruppo di giovani autori decide che è ora di farla finita con una tradizione ormai agli sgoccioli e inizia a promuovere film dedicati al disagio giovanile, alle pulsioni ribellistiche, alla rottura con il proibizionismo sessuale, alla povertà sociale, alla demolizione del rigido e oppressivo sistema scolastico. Anche i modi di filmare e raccontare dovranno essere rinnovati e ciascuno deve sentirsi libero di agire secondo la propria ispirazione, nei contenuti e nelle forme, anche a costo di spiazzare un pubblico del tutto disabituato a modelli non tradizionali. Libertà dunque prima di tutto e per questo la nouvelle vague inglese sarà ricordata come “Free cinema”, e i suoi autori manterranno fede a questo impegno di rinnovamento orgogliosi di portare sugli schermi la rabbia di una generazione. Non saranno molti e anche le opere potremo elencarle abbastanza velocemente ma l’intensità demolitiva e antiborghese di questo momento la ricorderemo a lungo, come unico caso nella storia in cui il cinema inglese farà parlare di sé tutto il mondo. Finita l’esperienza tutti questi autori, da Tony Richardson, a Karel Reisz, da Lindsay Anderson a John Schlesinger avranno una buona carriera negli USA, cambieranno i temi ma dimostreranno a lungo di avere qualità di autori a tutto tondo a dimostrazione che niente avviene per caso.
