L’Incontro è nato per iniziativa dell’Arci e di Federico Peiretti, fondatore dell’Aiace a Torino. Le proiezioni iniziarono il 27 aprile 1973 con La classe operaia va in paradiso, film Palma d’oro a Cannes e fin da subito il cineclub divenne uno spazio importante per incontrarsi e confrontarsi, negli anni di quella grande crescita sociale, politica e culturale che coinvolse l’intero Paese.
Nel giro di due o tre anni il cineclub contava più di mille soci: giovani e giovanissimi seduti su panche in legno. Era tanto l’entusiasmo che, ogni sera, si faceva tardi per discutere di quello che si era visto su quel grande schermo dipinto a calce su un muro al fondo del salone. Nel corso dei successivi 46 anni, più di 20.000 soci si sono avvicendati in sala e più di 2000 film ci hanno inondati di emozioni, sogni e idee. Una passione che continua oggi, col cinema che ha cambiato “pelle”, passando dalla pellicola 35 mm al digitale ma che, malgrado la scomparsa della pellicola, è rimasto – come lo ha definito l’autore di Citizen Kane un “nastro dei sogni” – un nastro che aiuta a guardarci dentro per capire meglio quello che succede fuori di noi.
In questi 46 anni tutto è cambiato. Tutto meno SUBURBANA. Non è cambiata perché una sola cosa sappiamo fare: cercare di proporre cinema di qualità.
SUBURBANA da quest’anno propone, oltre alla programmazione settimanale di cinema di qualità, la rassegna Sentieri paralleli, con serate di teatro-cinema, documentari, incontri con autori e “passeggiate nei boschi cinematografici”, oltre che Vorrei ma non posso, una serie di proiezioni rivolte in primis a chi normalmente ha difficoltà ad accedere alle sale cinematografiche.