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LUCHINO VISCONTI, dal neorealismo a D’Annunzio, una strada di capolavori

Studiare Visconti significa seguire un percorso artistico ineguagliabile per la varietà delle ispirazioni e delle poetiche, per la finezza delle indagini antropologiche , per la pregnanza degli approfondimenti storici e per il continuo aggiornarsi degli stili e degli approcci estetici. Di fatto inaugura il neorealismo ancora in pieno regime proponendo a un pubblico sbalordito l’Italia misera e senza speranza di Ossessione del 43 e terminerà la sua opera ricorrendo al D’Annunzio dell’Innocente , apparentemente lontanissimo dai suoi inizi ma in realtà altrettanto profondo nell’indagine esistenziale e nella sublime capacità di raccontare il dramma dei singoli nelle torsioni della storia e della società. In mezzo una strada di capolavori che hanno lasciato tracce indelebili nel cinema italiano e non solo e che rimangono punti fermi esemplari di come il racconto cinematografico possa essere strumento di conoscenza, di critica e di indagine storica all’interno di una messa in scena spettacolare ad alta intensità drammatica. Così opere molto diverse tra loro come “Rocco e i suoi fratelli”, “ Senso “, “ Il gattopardo”, per citarne solo alcune , risulteranno molto diverse tra loro ma condivideranno appieno la prodigiosa intuizione artistica di un cinema sempre lucido sul conflitto dell’uomo con il mondo in cui gli è dato di vivere.