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STANLEY KUBRICK: Il cinema visionario di un maestro insuperato
Ossessionato dalla perfezione, maniaco della segretezza sui suoi progetti, amante dell’isolamento e pochissimo disponibile a parlare di se, delle sue idee e tantomeno del significato dei suoi film, incubo dei suoi collaboratori a cui chiede di trovare soluzioni alle sue aspettative che però cambiano continuamente , pervaso da continui dubbi sugli esiti di ogni singola ripresa da cui le lunghezze interminabili delle sue produzioni, Kubrick avrebbe dovuto essere evitato con cura da qualsiasi attore, sceneggiatore, musicista, scenografo ecc. ecc sano di mente. Innumerevoli sono i casi di coloro che al termine di esperienze defatiganti hanno dichiarato che lavorare con Stanley è stata la cosa più drammatica, nevrotica , disturbante , al punto da generare pulsioni omicide. Ma , nessuno escluso, alla fine dello sfogo tutti concludono dicendo che tuttavia se fossero richiamati per un nuovo film del maestro lascerebbero immediatamente famiglia e lavoro e tornerebbero al volo ai suoi ordini. Le risposte a una simile dipendenza sono di varia natura, sicuramente Kubrick affascinava tutti mettendo a disposizione le sue idee irrisolte alle valutazioni degli altri , che non gestiva mai con autorità , anzi lasciava a loro tutti gli spazi di riflessione e di proposta necessari. Ma di certo la considerazione che chi veniva coinvolto in un’opera del grande regista sapeva di partecipare ad un capolavoro aveva di certo la sua importanza. Infatti i tredici film di Kubrick , ad esclusione dei primi due molto giovanili , quasi degli esperimenti senza finanziamento, sono tutti, nessuno escluso, opere memorabili . Le graduatorie lasciano il tempo che trovano ma è difficile dare torto a quegli storici e critici di tutto il mondo che hanno ritenuto Kubrick, se non il più grande autore di tutti i tempi, di certo uno dei più indimenticabili e la sua perfetta combinazione di profondità di pensiero con la meraviglia della visione rimane del tutto insuperata. In questo senso gli esempi sono numerosissimi ma vale la pena ricordare come un tema non certo agevole come gli interrogativi sulla nostra origine e sulla casualità della nostra evoluzione viene rappresentato con una delle sequenze più visionarie ed emozionanti a cui abbiamo assistito , apertura di un’opera sconvolgente.
