SINEMAHLezioni

Un mito alla volta: QUARTO POTERE ( Citizen Kane, 1941)

Orson Welles nel 1941, quando esce nelle sale Quarto Potere ha 26 anni ed è considerato nel mondo dello spettacolo un genio precoce e già da ragazzo si era fatto conoscere in teatro per le sua incredibile dote di recitazione e di creatività nella regia. Un anno prima alla radio, ispirandosi al celebre La guerra di mondi di H.G.Wells, evoca l’invasione degli alieni sulla terra e gli americani terrorizzati dalla narrazione radiofonica convincente di Orson escono sulle strade tentando di sfuggire agli alieni. La RKO non si lascia sfuggire il talento e lo arruola per fargli dirigere il suo primo lungometraggio, sottoscrivendo un contratto in cui viene data al regista carta bianca. Ne uscirà l’unica, o quasi, opera di Welles non martoriata dalla produzione e di fatto un capolavoro a cui la critica mondiale attribuirà da sempre il diritto di citazione tra i dieci film più importanti di sempre. Non è difficile rintracciare in Quarto Potere tutta la genialità del suo autore nel modo esemplare con cui conferisce luci ed ombre alla biografia di un uomo di potere descritto nei suoi conflitti interiori e nelle sue contraddizioni . Ma la forma e i modi di una regia anticonvenzionale appaiono da subito come una cifra stilistica personale e audacemente provocatoria nella loro forza espressiva. Le profondità di campo, le inquadrature spiazzanti dal basso verso l’alto, le stanze chiuse anche dal soffitto opprimente, i primi piani deformati all’insegna di una rappresentazione dei turbamenti dell’anima dei personaggi, restano nella memoria del pubblico di tutti i tempi.